Oliver Burkeman

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Books By Oliver Burkeman
**The instant Sunday Times bestseller**
What if you tried to stop doing everything, so you could finally get round to what counts?
Rejecting the futile modern obsession with 'getting everything done,' Four Thousand Weeks introduces readers to tools for constructing a meaningful life by embracing rather than denying their limitations.
Drawing on the insights of both ancient and contemporary philosophers, psychologists, and spiritual teachers, Oliver Burkeman sets out to realign our relationship with time - and in doing so, to liberate us from its tyranny.
Embrace your limits. Change your life. Make your four thousand weeks count.
'Life is finite. You don't have to fit everything in... Read this book and wake up to a new way of thinking and living' Emma Gannon
'Every sentence is riven with gold' Chris Evans
'Comforting, fascinating, engaging, inspiring and useful' Marian Keyes
Is our search for happiness futile?
Or are we just going about it the wrong way?
What if 'positive thinking' and relentless optimism aren't the solution to the happiness dilemma, but part of the problem?
It's our constant efforts to avoid negative thinking that cause us to feel anxious, insecure and unhappy. What if happiness can be found embracing the things we spend our lives trying to escape?
In The Antidote, Sunday Times bestselling author Oliver Burkeman turns decades of self-help advice on its head and paradoxically forces us to rethink our attitudes towards failure, uncertainty and death. Wise, practical and funny, Burkeman provides a thought-provoking, counter-intuitive and ultimately uplifting read, celebrating the power of negative thinking.
'Burkeman has written some of the most truthful and useful words on happiness to be published in recent years' Guardian
'You won't need to read another self-help book again...The self-help book to end all self-help books' Guardian
What is the secret behind happiness?
In an attempt to find out, Oliver Burkeman tackles a range of subjects from stress, procrastination, laughter, time management and creativity. It's a subject that has occupied some of the greatest philosophers of all time, from Aristotle to Paul McKenna. But how do we sort the good ideas from the terrible ones? Over the past five years, Oliver Burkeman has delved deep into the 'happiness industry.' Witty and thought-provoking, Help! doesn't claim to have solved the problem of human happiness, but it might just bring us one step closer.
The perfect book to help you establish a happier life.
«Un libro admirablemente honesto. Cuatro mil semanas es una revisión de la realidad muy necesaria sobre las suposiciones absurdas de nuestra cultura en torno al trabajo, la productividad y la vida con sentido.» MARK MANSON, autor de El sutil arte de que (casi todo) te importa una mierda
«Todos sabemos que nuestro tiempo es limitado. Lo que no sabemos es que nuestro control sobre ese tiempo también es limitado. Este profundo (y a menudo hilarante) libro nos invita a replantear el culto hacia la eficiencia y reconfigurar nuestra vida en torno a lo que realmente importa.» DANIEL H. PINK, autor de La sorprendente verdad sobre qué nos motiva
La vida es corta. ¿Qué piensas hacer al respecto?
Die Zeit reicht nicht aus – niemals. Gerade einmal 4000 Wochen haben wir auf der Erde, und das auch nur, wenn wir um die achtzig werden. Kein Wunder, dass wir unaufhörlich versuchen, möglichst viel in diese kurze Zeit hineinzupressen. Und gleichzeitig die Dinge aus dem Blick verlieren, die uns wichtig sind und uns vor allem glücklich machen. Oliver Burkeman führt geistreich und kurzweilig vor, wie wir dem Zeit- und Effizienzdruck widerstehen und der unerhörten Kürze und den schillernden Möglichkeiten unseres Lebens gerecht werden können.
»Ein wunderbar ehrliches Buch!« Mark Manson
»Das wichtigste Buch, das je über Zeitmanagement geschrieben wurde.« Adam Grant
La nostra cultura è ossessionata dalla ricerca della felicità, per raggiungere la quale basterebbe, secondo la maggior parte dei manuali di self-help, pensare positivo, allontanando dalla mente gli spettri della tristezza e dell'insuccesso. Tuttavia, ben pochi dei numerosi vantaggi della vita sembrano in grado di migliorare il nostro umore: la ricchezza - per chi ce l'ha - non è necessariamente sinonimo di felicità; amore, famiglia e lavoro sono spesso fonte di gioia ma anche di una notevole quantità di stress; non riusciamo nemmeno a metterci d'accordo sul significato della parola felicità.
Siamo dunque condannati a una ricerca infruttuosa? Oppure la affrontiamo nel modo sbagliato? E se fosse il nostro sforzo costante di essere felici a renderci così frustrati?
Secondo Oliver Burkeman, giornalista inglese ironico e irriverente, sono proprio i nostri continui tentativi di eliminare tutto quanto è negativo - l'incertezza, il fallimento, la malinconia - a farci sentire così insicuri, ansiosi, infelici. Al contrario, accettare l'insuccesso e aprire il nostro orizzonte all'idea della morte può aiutarci a stare bene e, soprattutto, a capire cosa intendiamo per felicità.
In queste pagine affascinanti, Burkeman ci presenta un insolito gruppo di persone - psicologi sperimentali e buddisti, esperti di terrorismo, maestri spirituali, consulenti aziendali, filosofi - che condividono un'unica e sorprendente prospettiva sulla vita: il «pensiero positivo» e l'ottimismo incrollabile non sono la soluzione, ma una parte del problema, ed esiste una «via negativa» alla felicità e al successo che comporta l'accettazione del fallimento, del pessimismo, del rischio e dell'insicurezza. Insomma, di ciò che passiamo la vita a cercare di evitare.
Provocatorio, controintuitivo e stimolante, La legge del contrario è un inno al potere del pensiero negativo.
«Con Burkeman l'attenzione del time management si sposta dalla massimizzazione dell'efficienza alla qualità dell'esistenza.»
The Wall Street Journal
TEMPO BEN SPESO E DOVE TROVARLO: LA GUIDA CHE INSEGNA A RIDEFINIRE IL RAPPORTO CON IL TEMPO E A LIBERARCI DALL’OSSESSIONE DEL «FINISCO TUTTO ENTRO STASERA»
Diciamo le cose come stanno: la durata media della vita umana è scandalosamente breve. Chi tra noi raggiungerà gli 80 anni avrà vissuto poco più di 4000 settimane. Com’è possibile formulare piani ambiziosi in un lasso di tempo così effimero?
Lo spettro delle caselle di posta elettronica stracolme, della pila di abiti da stirare e delle vacanze da prenotare aleggia sopra di noi, spingendoci a compilare liste, piani, cartelle per ottimizzare il nostro tempo. Ma così finiamo per dimenticare il nocciolo della questione: come spendere al meglio le nostre giornate.
Oliver Burkeman, columnist del Guardian e scrittore bestseller, ripercorre il pensiero di filosofi, monaci, artisti e studiosi in un manuale che mira a liberarci dall’ossessione di «dover far tutto». Un invito pratico e insieme profondo ad abbracciare i nostri limiti e a lasciare andare l’illusione di controllare tutto, riconoscendo la gioia e l’importanza nascosta in ogni piccola scelta intrapresa.
La brevità della vita umana ci induce necessariamente a mettere al centro dei nostri pensieri la gestione del tempo, il time management come dicono gli inglesi, escogitando stratagemmi che ci permettano di impiegarlo al meglio. Ma siamo sicuri che massimizzare la nostra produttività, costruire la perfetta routine quotidiana, incastrare tutti gli appuntamenti sia la strada che conduce a vivere un’esistenza piena e significativa? Lo scrittore e giornalista inglese Oliver Burkeman ha tentato in ogni modo di aumentare la propria efficienza per guadagnare tempo, ma ha finito per scontrarsi con una verità ineluttabile: se il tempo assomiglia a un nastro trasportatore inarrestabile, diventare più produttivi significa aumentare la velocità del nastro, incrementando lo scoramento davanti a sempre nuove liste di cose da fare. Finché ha avuto un’illuminazione: il problema non sta nella finitezza del tempo, ma nella nostra ossessione di avere tutto sotto controllo, nell’illusione che sia possibile fare tutto e anche di più in un tempo finito, posponendo indefinitamente il momento in cui potremo goderci la vita. Partendo da questa scintilla di consapevolezza, l’autore decostruisce le cattive abitudini – nostre, certo, ma alimentate dal sistema in cui viviamo – e creato un percorso dove i concetti di fallimento strategico (definire intere aree di vita in cui non ci aspettiamo di raggiungere l’eccellenza), valorizzazione dei traguardi anche piccoli, ricerca dell’originalità nel quotidiano e allenamento a «non fare niente» sono risposte brillanti e controcorrente alla tirannia delle lancette.
Un bestseller che cambierà per sempre la nostra percezione dell’esistenza e ci insegnerà a «entrare del tutto nello spazio e nel tempo», per riuscire finalmente a realizzare, giorno per giorno, quanto di meraviglioso è davvero possibile.
Oliver Burkeman is gelauwerd journalist bij The Guardian en schrijver van meerdere succesvolle non-fictie boeken als 'Tegengif: Geluk voor mensen die een hekel hebben aan positief denken'. In '4000 weken' laat hij zien hoe je een betekenisvol leven leeft waarin je de eindigheid omarmt. Het resultaat: een totaal andere beleving van tijd, waardoor je bewust en met plezier jouw 4000 weken kunt benutten.
'4000 weken' laat je zien hoe:
- Het ultieme gevoel van 'deep time' te ervaren
- Om te gaan met afleiding (van binnenuit en van buitenaf)
- Je meer tijd hebt als je er guller mee omgaat
- Beter te kiezen waar je je tijd aan besteedt
- Te vieren dat alles eindig en beperkt is
En una civilización como la nuestra, empeñada en borrar el fracaso del mapa, Burkeman llega con un mensaje totalmente distinto: la búsqueda ansiosa de la felicidad solo conduce a la infelicidad. A lo largo de las páginas de esta obra adictiva, tan sabia como mordaz, Burkeman recurre a la sabiduría de psicólogos y budistas, filósofos y maestros espirituales, expertos en terrorismo y asesores de grandes empresas para mostrarnos el verdadero camino a la felicidad: el "pensamiento negativo", aquel que pasa por aceptar la inseguridad, la incertidumbre y ciertas dosis de pesimismo. Un libro soberbio, convincente y profundo cuya lectura nos enriquece y, por qué no, nos ayuda a ser más felices.